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Writer's pictureBeatrice Radi

Un weekend al Kruger National Park: safari in tre giorni

Senza dubbio, uno dei momenti più emozionanti del nostro viaggio, è stata la visita al Kruger National Park, che abbiamo organizzato durante la nostra prima settimana in Sudafrica.

Abbiamo deciso di trascorrere al Kruger tre giorni, pernottando in due diversi rest camp ed entrando dal gate di Phalaborwa e percorrendo il parco verso sud, fino a Numbi, il nostro gate di uscita il terzo giorno.


Il giorno del nostro ingresso era domenica e, non appena arrivati di fronte al gate di Phalaborwa, abbiamo individuato molti locals che facevano la fila insieme a noi per trascorrere una domenica in compagnia degli animali.


Entrare nel parco è molto semplice!


Inserite nel navigatore il nome del gate per trovarvi alle porte del parco. Vi accoglierà una reception, nella quale dovrete consegnare la vostra eventuale prenotazione per una notte al campo o chiedere solo un ingresso giornaliero. Nel primo caso, vi sarà rilasciato un permesso d’ingresso e pagherete la conservation fee una volta raggiunto il campo dove dormirete; nel secondo caso, dovrete saldare subito la tariffa per la giornata e vi verrà già rilasciato il permesso di uscita per quando desidererete lasciare il parco. È molto importante conservare questi permessi perché, se doveste perderli, sareste costretti a ripagare la tariffa giornaliera (circa € 26 a persona nel 2022).

Una volta sbrigate le formalità, si entra dal cancello e si iniziano a percorrere le strade all’interno del parco seguendo a direzione che si preferisce. Di solito, non si fanno grandi avvistamenti vicini ai gate, ma è necessario addentrarsi di più per iniziare a vedere qualcosa di interessante.

Ci sono sia percorsi asfaltati che sterrati, ma noi abbiamo trovato che i maggiori avvistamenti fossero sulle strade sterrate che sono ovviamente meno battute.


Nel parco non ci sono moltissime strade e agli incroci ci sono i cartelli che indicano la direzione dei vari campi o dei gate. È comunque utile tenere d’occhio la propria posizione sulla mappa perché i limiti di velocità sono molto bassi (50 km/h sull’asfalto, 40 o 30 sugli sterrati) e ci sono gli autovelox, quindi ci si può "perdere", ma meglio non allontanarsi troppo dalla propria destinazione.


Abbiamo scoperto che è buona norma indicare agli altri automobilisti gli eventuali avvistamenti interessanti. Ad esempio, abbiamo trovato i leoni seguendo le indicazioni di una coppia olandese e abbiamo visto il leopardo grazie all’imbeccata di altri turisti! Inoltre, se trovate una macchina ferma in mezzo alla strada, è consigliato fermarsi a dare un’occhiata, perché probabilmente hanno avvistato qualcosa che a noi stava sfuggendo 😉

L’esperienza di girare da soli al Kruger non è affatto pericolosa. Gli animali si fanno i fatti loro e, se non si scende dalla macchina e non vengono disturbati, non rappresentano una minaccia per l’uomo. Si tratta di un’esperienza estremamente imprevedibile: puoi guidare per ore senza vedere niente più di qualche antilope, come puoi incontrare un animale dietro l’altro. Io sono un’impaziente e, mezz’oretta dopo il nostro ingresso, friggevo perché non avevamo ancora visto alcun animale. Dopo poco, siamo stati sorpresi da una giraffa che ci ha attraversato la strada e da un gruppo di elefanti che scorrazzava a pochi metri dall’auto. Una volta raggiunti i pressi del fiume Olifants, abbiamo visto moltissimi animali: giraffe, elefanti, bufali, ippopotami (da lontano perché sono molto territoriali), zebre, antilopi, leoni, iene e perfino un leopardo.


Questo mi ha fatto capire che il modo migliore per godersi una visita a questo parco è “prenderla con filosofia”, guardandosi intorno senza avere fretta. Uno dei grandi pregi del Kruger, è che restituisce un’esperienza autentica: gli animali vivono lì e noi siamo solo ospiti. Assistiamo allo scorrere della vita nella natura, con i propri ritmi e senza forzature da parte dell’uomo. Avete presente quando raccontate della vostra intenzione di fare un safari e qualcuno vi guarda ed esclama: “Ma gli animali sono tutti drogati lì dentro!”? Ecco, il Kruger smentisce questa idea e ti permette di immergerti nella loro realtà, anche a costo di deludere qualche visitatore che non riuscirà ad avvistare tutti gli animali che desidererebbe – noi non abbiamo trovato il rinoceronte, sigh...


I Rest Camp all’interno del parco


La prima notte abbiamo dormito all’Olifants Rest Camp che si trova su una collinetta vicina all’omonimo fiume. È una sistemazione che consiglio per due ragioni: non è un campo enorme, ma c’è tutto il necessario per un soggiorno piacevole e ha una terrazza panoramica che permette di vedere gli animali da una posizione privilegiata mentre vanno ad abbeverarsi.

In ogni campo è presente almeno un ristorante che serve colazione, pranzo e cena a prezzi leggermente più alti rispetto all’esterno, ma sempre molto contenuti dal punto di vista italiano: circa 10 euro a testa per cenare con un piatto principale e una bevanda. Fate solo attenzione agli orari: spesso chiudono verso le 20 la sera; quindi, se volete cenare vi conviene andarci prima di quest’ora.


Per qualsiasi esigenza, alimentare e non, potete rifornirvi al negozio del campo, presente in tutte le strutture all’interno del Kruger. Queste botteghe sono aperte dal mattino presto e offrono una selezione di tutto ciò che può servirvi, dai prodotti per il corpo, agli accessori elettronici, alle scorte alimentari. Ho trovato veramente un buon assortimento e sono rimasta piacevolmente colpita dall’organizzazione, molto utile se vi siete dimenticati qualcosa.

La maggior parte degli alloggi dispongono della cucina e, in ogni caso, ci sono a disposizione delle cucine in comune, quindi se non volete mangiare al ristorante, è possibile fare la spesa al negozio e organizzarvi in autonomia.


La seconda notte la Kruger l’abbiamo trascorsa a Skukuza, che è un campo enorme e che offre moltissimi servizi. Ci sono tre ristoranti, un auditorium e perfino una SPA! Questo campo ci è piaciuto meno, un po’ per le dimensioni che ricordavano quasi un villaggio turistico e un po’ perché all’ingresso del campo abbiamo trovato una pattuglia di polizia che fermava tutte le auto che, erroneamente, cercavano di percorrere la strada principale per il campo. All’incrocio, infatti, vi è un cartello minuscolo (circa 20 cm) che vieta l’ingresso alle auto in quel tratto. La situazione ci è parsa spiacevole perché è evidentemente un tranello per i turisti. Nei cinque minuti in cui siamo stati fermati noi, sono state fermate altre due auto e siamo tutti stati multati di 1500 Rand (circa 90 euro), che per il Sudafrica sono una bella cifra.

La ciliegina sulla torta: la multa può essere pagata al Skukuza Rest Camp, quindi non abbiamo potuto fare a meno di pensare che sia una sorpresa che attende la maggior parte degli avventori.


Le attività con i ranger


Durante i nostri tre giorni al Kruger abbiamo partecipato a tre attività organizzate dal parco stesso. Fate attenzione a prenotare le attività nel campo dove pernottate, altrimenti potrebbe esservi negata la partecipazione perché, una volta rientrati, sarà buio e non potrete girare da soli.


La prima è stata la Sunset Drive dall’Olifant Rest Camp. Siamo partiti alle 16.30 a bordo di un grosso autobus/fuoristrada scoperto. È un veicolo molto più alto di una macchina normale, quindi, avrete una visione migliore durante il giro. Inoltre, non dovrete preoccuparvi di guidare perché c’è un’autista che decide il percorso e, ogni tanto, vi da qualche informazione sugli animali.

L’esperienza, tuttavia, non ci è piaciuta del tutto perché eravamo erroneamente convinti che i percorsi con i ranger fossero differenti rispetto a quelli che si possono percorrere in autonomia. In realtà, si perlustrano le stesse strade che percorrereste comunque, quindi gli avvistamenti sono solo questione di fortuna, come quando siete da soli.

Il grande vantaggio è appunto quello di poter uscire in orari che sarebbero altrimenti vietati al pubblico, ma sarete anche meno indipendenti nel decidere quanto fermarvi a guardare ogni singolo animale.

Il costo di questa attività è comunque molto contenuto (circa 20 euro a persona per tre ore di drive), quindi potete decidere di provarne una e valutare se è adatta a voi.


Un’attività molto simile è la Sunrise Drive, per la quale si parte alle 05.00. A parte l’alzataccia, non differisce dalla Sunset Drive, ovvero si sale sul pullman e ci si guarda intorno per circa tre ore, mentre l’autista vi porta in giro. Se decidete di partecipare, vi consiglio fortemente di portarvi delle coperte – sono a disposizione nel vostro bungalow – perché le temperature prima che sorga il sole possono essere veramente basse, soprattutto in inverno, e vi rovinerete l’esperienza se passerete tre ore a battere i denti.

La gita che consiglio maggiormente tra quelle che abbiamo provato è la Afternoon Walk. Anche in questo caso, si parte dal campo nel quale dormirete e si sale sul pullman, che vi conduce in un’area a circa mezz’ora di distanza. A quel punto, sarete invitati a scendere e vi sarà fatto un breve briefing di sicurezza, prima di partire in fila indiana per la passeggiata nella savana.

È stata un’esperienza magica: camminare sulle impronte dei giganteschi elefanti, trovare le tracce del passaggio delle iene, vedere da vicino le antilopi… Ti fa davvero sentire in contatto con il luogo unico in cui ti trovi e ti dà l’occasione di notare dei particolari che sarebbero impossibili da individuare dalla macchina.

In questo genere di attività, la guida dà molte più informazioni rispetto alle drive e ti conduce in un percorso di circa un’oretta, nel quale si ferma ogni tanto per farvi notare e spiegare ciò che incontrerete.


So cosa starete pensando: ma non è pericoloso andare a piedi nella savana? A parte i primi cinque minuti di stato di allerta, mi sono presto resa conto che non c’è alcun pericolo poiché la maggior parte degli animali, una volta individuata la presenza dell’uomo anche da lontano, scappa a zampe levate 😊

Questa non è una gita per vedere i leoni a dieci metri, ma per provare a capire come funziona il delicato ecosistema del quale si è ospiti.

Noi abbiamo partecipato all’Afternoon Walk che partiva da Skukuza, ma ci sono anche altre passeggiate che dovrebbero essere molto interessanti, come ad esempio, la passeggiata sul fiume Olifants.


Il mio consiglio è quindi quello di preferire le passeggiate alle drive, poiché dopo tutto il giorno in auto a girare per i fatti vostri, potreste trovare un po’ ripetitivo salire su un altro mezzo e ricominciare a guardarvi intorno, mentre niente vi emozionerà come essere davvero catapultati in mezzo a questo luogo speciale.

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Avete altri dubbi riguardo al vostro safari al Kruger? Lasciatemi un commento 😊

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