Una delle prime domande che mi sono posta prima di organizzare la vacanza è stata: ma sarà sicuro girare da soli in Sudafrica?
Niente paura: la risposta è sì!
Internet mi è venuta in soccorso e, leggendo varie testimonianze, mi sono convinta che fosse un viaggio che potesse essere affrontato senza patemi di cuore.
Al mio ritorno, posso confermare che è vero. Il Sudafrica è un paese generalmente sicuro, dove potete viaggiare in lungo e in largo senza avere particolari problemi. Tuttavia, devo dire che in alcune situazioni non mi sono sentita a mio agio e ho percepito l’instabilità di un Paese che, forse, sta ancora lottando per trovare una propria armonia.
La situazione generale
Il Sudafrica può essere visitato in modalità fly & drive da chiunque, a patto che si faccia un po’ di attenzione e si usi il buon senso che è sempre bene avere in viaggio.
La maggior parte degli italiani non sono del tutto estranei a episodi di microcriminalità che si possono verificare nelle grandi città quindi, in generale, è possibile applicare le stesse cautele che useremmo in centro a Roma o a Milano: non sventolare denaro o apparecchiature costose, non lasciare borse incustodite in auto, non frequentare zone poco raccomandabili senza una guida.
Le aree rurali sono abbastanza tranquille anche di sera e, di solito, sarà il personale dell’hotel dove alloggerete a consigliarvi dove recarvi per cena: stateli a sentire!
A tal proposito, anche considerando i prezzi inferiori rispetto all’Europa, vi suggerisco di scegliere strutture di categoria medio/alta, che offrano il parcheggio sicuro per l’auto e che vi garantiscano di dormire sonni tranquilli.
Fare attenzione dopo il tramonto
In generale, è buona norma arrivare sempre nel luogo dove trascorrerete la notte prima del tramonto, in modo da non dover guidare per lunghe tratte con il buio.
Le strade sono in buone condizioni (per maggiori informazioni sulla guida in Sudafrica, leggi qui), ma non sono illuminate, non ci sono divisioni fisiche tra le carreggiate e, soprattutto, ci sono persone che vanno a piedi in autostrada anche di notte.
Quando fa buio, vi verrà consigliato di andare in macchina ovunque: abbiamo guidato anche per raggiungere ristoranti a meno di 1 km dall’hotel.
Abbiamo deciso di seguire il consiglio, per quanto ci sembrasse strano, ma non appena usciti dal posteggio abbiamo capito la ragione: dopo il tramonto, le strade sono deserte e completamente buie nei paesi, mentre in città sono popolate solo da senzatetto e altre persone in evidente stato di estrema povertà. In sostanza, tranne in alcuni luoghi rurali e turistici, chiunque si possa permettere un’auto la usa per andare ovunque.
Johannesburg: meglio fare attenzione
Eravamo stati avvertiti riguardo a Johannesburg, qualcuno ci aveva addirittura consigliato di non uscire dall’aeroporto. Noi abbiamo deciso di fare di testa nostra e trascorrere una notte nella capitale, con il desiderio di fare almeno un giro di mezza giornata prima di prendere il volo interno per Port Elizabeth.
Siamo arrivati in città dopo aver trascorso qualche giorno nell’isola felice del Kruger e l’impatto è stato forte, per non dire sconvolgente.
Alloggiavamo nel benestante e sicuro quartiere di Rosebank e, non appena arrivati in hotel, abbiamo avuto l’impressione di trovarci dentro un bunker: la struttura era circondata da un muro di cemento armato, sopra al cancello c’era il filo spinato elettrificato e c’erano le guardie armate agli angoli delle strade.
Dopo aver parcheggiato la macchina al sicuro, siamo andati a piedi fino al Mall – il grosso centro commerciale di Rosebank dal quale partiva il nostro tour – che distava appena 800 metri. Era pieno giorno, poco dopo l’una e, anche se non ci si è avvicinato nessuno, mi sentivo un’aliena. C’erano capannelli di persone che ci guardavano in modo insistente e, per tutto il percorso, mi sono sentita come se avessi un bersaglio sulla schiena.
Una volta attraversata la landa desolata che è la strada, si entra al centro commerciale che sembra una sorta di realtà parallela, un’isola felice di persone benestanti che fanno acquisti e che paiono incuranti del degrado che c’è fuori dal cancello.
Un po’ turbati, siamo saliti sul pullman che ci avrebbe fatto fare il giro della città. Abbiamo optato per quegli autobus rossi scoperti che sono presenti in numerose città. Non siamo amanti di questo genere di tour, ma abbiamo ritenuto fosse la scelta migliore sia perché avevamo poco tempo a disposizione, sia per la questione sicurezza.
L’autobus ti permette di attraversare i quartieri centrali di Johannesburg che sarebbero altrimenti off-limits per i turisti. Purtroppo, il centro della città è un disastro: spazzatura ovunque, marciapiedi rotti, capanne improvvisate sui marciapiedi, condomini popolari che cadono a pezzi e moltissime persone che sembrano vivere per strada. Noi eravamo al centro dell’attenzione sul nostro autobus a due piani rosso, ma mi sono sentita molto a disagio quando mi sono accorta che spesso ci erano rivolti degli sguardi di puro disprezzo. Purtroppo, il nostro privilegio di persone bianche ed europee era ben visibile e mi sono resa conto di quale sia l’altra faccia del Sudafrica, quella che ha subito troppe ingiustizie.
Una volta rientrati in albergo, ci è stato consigliato di ordinare la cena tramite Uber Eats oppure di recarci nuovamente al centro commerciale. Abbiamo preferito farci consegnare qualcosa direttamente in albergo perché, a dirla tutta, non ci sentivamo sicuri a uscire con il buio.
Nonostante questo resoconto, non sono pentita di aver trascorso qualche ora a Johannesburg perché ha una sua forte identità e avrei perso un bel pezzo di consapevolezza se l’avessimo saltata, tuttavia, se desiderate farci un giro, vi consiglio di farvi accompagnare da guide esperte e di non avventurarvi da soli. Non voglio fare allarmismi, è possibile visitare questa città, ma è necessario farlo con intelligenza perché non è un luogo simile a quanto siamo abituati in Europa.
Insomma, occhi aperti, ma niente panico!
Per qualsiasi dubbio, lasciami un commento 😉
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