In queste settimane, gli articoli sul Salone del Libro si sono sprecati, ma c’è ancora qualche elemento inedito sulla manifestazione letteraria più nota in Italia?
Io penso di sì.
E la mia scoperta risponde al nome di Louise Kennedy.
Kennedy è una donna di mezza età, irlandese, che ha esordito nel 2022 con il suo primo romanzo Certi sconfinamenti (Bollati Boringhieri) e, nel giro di pochissimo, è stata coperta di riconoscimenti e di premi, che l’hanno portata a essere tradotta in 15 lingue.
Fino a qui, niente di troppo sorprendente.
Ma c’è qualcos’altro che mi ha lasciata a bocca aperta: Louise nella sua vita ha fatto tutt’altro prima di diventare un’autrice. È stata una cuoca per trent’anni e non ha mai pensato di scrivere, né di aver qualcosa da dire.
E quindi cosa è cambiato?
Il mondo, per farla breve.
È stato solo dopo l’abolizione di alcune leggi in Irlanda – in particolare quella sulla censura e sull’aborto – che Louise ha trovato la propria voce e ha deciso di raccontare una storia d’amore impenitente, tra una cattolica e un protestante, ambientata niente meno che nell’Irlanda del Nord degli anni ’70.
Un periodo storico che Louise ha vissuto in prima persona, tra attentati dell'IRA, repressioni della Gran Bretagna e limitazioni della sua libertà, al punto da costringerla a fuggire in Irlanda del sud e a dimenticare le proprie origini.
Ma, finalmente, la situazione è cambiata e ci ha regalato una narrazione libera e autentica, che testimonia uno dei periodi storici più tesi (e meno conosciuti) della storia recente.
E Louise? Come ha preso il cambiamento da cuoca di provincia a scrittrice affermata? Con la calma soddisfazione di chi, infine, è giunto dove era destino che arrivasse.
La presentazione si è conclusa e la magia si è sospesa. Ma io sono uscita con una copia del suo libro sottobraccio e un sorriso sulle labbra.
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E voi conoscete questa autrice? Parliamone nei commenti!
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