L'incipit, ovvero l'inizio del vostro romanzo, è il vostro biglietto da visita nel torneo letterario IoScrittore (e non solo!). Ma come fare a scriverne uno davvero efficace?
Nel torneo IoScrittore avete a disposizione 60.000 caratteri spazi inclusi per convincere gli altri aspiranti scrittori che la vostra opera sia degna di passare alla finale. Quanti sono?
Abbastanza per concludere il primo atto, a mio avviso.
Si traducono in circa 20-30 pagine e sono sufficienti per incuriosire il lettore, se usati a dovere.
Gli elementi che non possono mancare sono questi: il punto di partenza dei personaggi, l'incidente scatenante (ovvero l'evento che fa mettere in moto la storia), la reazione dei personaggi all'evento e, solo se ci sta, l'inizio dell'avventura.
Perché? Perché in questa fase devo agganciare il lettore, non posso pensare di mettergli sotto il naso venti pagine in cui presento tutti i personaggi e non faccio succedere loro niente di particolare. Magari avete scritto un romanzo storico di 700 cartelle che parte a rilento... Benissimo, ma non è l'opera adatta a questo torneo.
L'altro aspetto da considerare, è che un incipit graffiante sarebbe utile a prescindere dalla partecipazione al torneo. Pensate a un editore che apre la vostra opera e si annoia dopo tre pagine, probabilmente la cestinerà e non avrete una seconda occasione.
Con questo non voglio dire che sia necessario scrivere solo libri pieni di azione e colpi di scena, ma bisogna lavorare sul catturare l'attenzione di chi legge.
Se pensiamo ad alcuni degli autori più blasonati, che magari si prendono pagine e pagine per descrivere un paesaggio (Ken Follet, sei tu?!), non possiamo ignorare che hanno comunque una buona capacità di mantenere la tensione intatta. Significa disseminare elementi fuori posto o mezze verità, insomma dare degli indizi al lettore che quella cosa apparentemente banale di cui stiamo parlando, nasconda invece delle insidie che ci si saranno rivelate a tempo debito.
Un'altra tecnica efficace, è quella di inserire un teaser all'inizio. Si tratta, in poche parole, di un flashforward preso dalla prova centrale o addirittura dal climax che, anche se non deve spoilerare, deve far capire al lettore che succederà qualcosa di sconvolgente più avanti e, di fatto, incuriosirlo a proseguire con la lettura. Questo è uno stratagemma valido se abbiamo necessità di rallentare l'inizio e non vogliamo far addormentare i lettori a metà del primo atto.
L'ultimo consiglio è relativo alla forma. Qualche refuso può scappare in un incipit, se l'opera è valida non dovrebbe essere scartata per questa ragione, ma farla leggere a qualche amico/parente prima di caricarla è comunque una buona idea. Gli erroracci sfuggono sempre all'autore, ma mai a chi legge. Better safe than sorry!
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Avete altri consigli per un incipit vincente? Fatemelo sapere nei commenti!
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