Questo romanzo è arrivato nelle librerie nel 2011, grazie alla penna di Madeline Miller che, dopo un viaggio durato dieci anni, ha deciso di regalarci questo capolavoro.
È la storia di Achille e Patroclo, raccontata dal punto di vista di quest’ultimo. Una rivisitazione dell’Iliade assolutamente ben riuscita.
“Grecia, al tempo degli eroi. Patroclo, giovane e gracile principe, vive in esilio nel regno di Ftia, all'ombra del re Peleo e del suo figlio prediletto, il glorioso Achille. Achille "il migliore tra i greci" è così diverso da lui: forte, bellissimo, figlio di una dea. Eppure un giorno Achille prende il ragazzo maldestro sotto la propria ala e presto il loro incontro, mentre si allenano a diventare uomini esperti nell'arte della guerra, si trasforma in una salda amicizia, e perfino in qualcosa di più. Ma, come ben sappiamo, il destino è in agguato e presto i due giovani si troveranno a combattere sotto le mura di Troia. […] Un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo.”
Questo romanzo riesce a restituire una nuova dimensione a una storia leggendaria e millenaria come l’Iliade di Omero. Non si tratta di uno stravolgimento, ma di tutto il suo contrario.
Madeline Miller ci ha messo dieci anni a pubblicare questo romanzo proprio perché ha fatto un lavoro di ricerca incredibile e ha deciso di scrivere un’opera che racchiudesse la maggior parte dei miti relativi all’Iliade, ma che non ne fanno strettamente parte.
Abbiamo l’episodio di Achille a Sciro, la storia della sua giovinezza presso il centauro Chirone e il suo rapporto con la madre Teti. Tutti elementi che appartengono all’Achilleide, l’opera del poeta latino Stazio.
Prima di andare avanti il solito disclaimer... Attenzione agli SPOILER!
Mi è piaciuto?
Come si è già capito, questo romanzo mi è piaciuto moltissimo. Ho trovato che abbia restituito una dimensione poetica a una narrazione già sfruttata in tutti i modi.
Per una volta, i protagonisti della guerra di Troia non sono Paride ed Elena, bensì Achille e Patroclo.
Le vicende, infatti, risalgono a ben prima della guerra e iniziano quando i due ragazzi sono molto giovani e si conoscono alla corte di Peleo, a Ftia. La guerra passa in secondo piano e diventa chiaro che il vero fulcro della narrazione è l’amore simbiotico tra i due protagonisti, che quasi diventano una sola anima.
Il finale, ovvero quando le loro ceneri vengono effettivamente mischiate, è il perfetto coronamento del romanzo. Non si poteva attendere un epilogo felice, la caduta di Achille è ben nota, ma si può dare uno spiraglio di speranza: gli amanti si ritrovano nell’Ade, dove restano insieme per sempre.